La festa di SaSSari
patrimonio Unesco

Dal 2013, la Discesa dei Candelieri è riconosciuta patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’Unesco. Un riconoscimento per la festa di Sassari, che fa parte della Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane, costituita nel 2006 come associazione con lo scopo di preservare alcune tra le più antiche manifestazioni popolari religiose italiane.

La festa di SaSSari
patrimonio Unesco

Dal 2013, la Discesa dei Candelieri è riconosciuta patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’Unesco. Un riconoscimento per la festa di Sassari, che fa parte della Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane, costituita nel 2006 come associazione con lo scopo di preservare alcune tra le più antiche manifestazioni popolari religiose italiane.

La rete delle macchine
a spalla

La Rete ha un ruolo di interscambio tra quattro feste: la Macchina di Santarosa di Viterbo, la Varia di Palmi, la Festa dei Gigli di Nola e la Faradda di Sassari. Ne faceva parte, in un primo tempo, anche la Festa dei Ceri di Gubbio.
Il progetto di avvicinare queste tradizioni si sviluppò nel 2010 con l’idea di proporre le feste della Rete come Patrimonio orale e immateriale dell’umanità. La candidatura fu presentata, dopo un complesso iter, al Salone del Libro di Torino nel 2013 e successivamente accettata dall’Unesco.

Patrimonio
culturale immateriale
cosa significa

“Il patrimonio culturale non si limita ai monumenti e alle collezioni di oggetti, ma include tradizioni ed espressioni viventi ereditate dai nostri antenati e trasmessi ai nostri discendenti […] L’importanza del patrimonio culturale immateriale non è la manifestazione culturale in sé, ma piuttosto la ricchezza di conoscenze e di competenze che è trasmessa da una generazione a quella successiva”.

La rete delle macchine
a spalla

La Rete ha un ruolo di interscambio tra quattro feste: la Macchina di Santarosa di Viterbo, la Varia di Palmi, la Festa dei Gigli di Nola e la Faradda di Sassari. Ne faceva parte, in un primo tempo, anche la Festa dei Ceri di Gubbio.
Il progetto di avvicinare queste tradizioni si sviluppò nel 2010 con l’idea di proporre le feste della Rete come Patrimonio orale e immateriale dell’umanità. La candidatura fu presentata, dopo un complesso iter, al Salone del Libro di Torino nel 2013 e successivamente accettata dall’Unesco.

IMMAGINE-05

Patrimonio
culturale immateriale
cosa significa

“Il patrimonio culturale non si limita ai monumenti e alle collezioni di oggetti, ma include tradizioni ed espressioni viventi ereditate dai nostri antenati e trasmessi ai nostri discendenti […] L’importanza del patrimonio culturale immateriale non è la manifestazione culturale in sé, ma piuttosto la ricchezza di conoscenze e di competenze che è trasmessa da una generazione a quella successiva”.