Gli appartenenti al Gremio dei Fabbri si suddividevano in maestri di arte grossa, per la lavorazione di attrezzi da lavoro e agricoli, e di arte fine, ovvero creavano manufatti di rilevanza artistica quali cancellate, serrature e arredi domestici. L’esistenza del Gremio in epoca pre-rinascimentale è attestata da un documento datato 1515 che riferisce della traslazione della Cappella del Gremio dall’antica chiesa di San’Eligio fuori le mura alla Cattedrale di San Nicola, dove ancora oggi essa è ubicata.
Il Gremio dei Fabbri è devoto a Sant’Eligio, orafo e alto funzionario della corte dei merovingi, che dopo l’elezione a Vescovo si dedicò alla conversione dei pagani. La Festa patronale si celebra il 1° dicembre, mentre quella piccola il 25 giugno.
Caratteristiche del Gremio dei FaBBri
Colore
rosso come il fuoco che i Fabbri usano per forgiare il ferro che lavorano
Bandiera
cremisi con l’effigie del patrono
Corona
sono raffigurati i simboli del mestiere, l’incudine, il martello e il compasso
Fusto
nella parte frontale è raffigurato il patrono, Sant’Eligio, attorniato da fregi di color oro; nella parte posteriore sono raffigurati i simboli del mestiere
Basamento
nelle facce sono raffigurati la torre, emblema della città di Sassari, e due grifoni rampanti
Abito del Gremio dei FaBBri
La divisa dei membri eletti del Gremio è composta da:
una cappa nera; un paio di pantaloni neri al ginocchio; una giacca nera aperta con numero 4 finti bottoni in stoffa per parte e numero 2 bottoni d’argento per manica inseriti a ciondolo; un corpetto lungo in damasco nero con 6 bottoni in argento (“lu cossu”); una camicia “alla coreana” con eventuali pizzi nel collo e nelle maniche; una cintura con fibbia d’argento con l’effige di Sant’Eligio; un paio di guanti neri; un cappello “alla don Basilio” con fibbia centrale in argento.